In politica è meglio dire la verità: ci si guadagna L’on. Casini si batte come noi, ma ovviamente con più forza di noi, per cambiare la legge elettorale vigente. Gli scopi di Casini sono diversi dai nostri e non è che siano del tutto disdicevoli. Casini vuole cambiare la legge elettorale per evitare quel premio di maggioranza che limita o annulla del tutto qualunque manovra parlamentare, violando di fatto la Costituzione. I repubblicani a questo aggiungono che occorrono le preferenze per consentire al cittadino-elettore di scegliersi chi lo deve rappresentare in Parlamento. Naturalmente questo non consentirebbe ai leader di partito, quelli che hanno il loro nome sui simboli, di scegliere personalmente i rappresentanti. Diversamente è per i partiti-simulacro di democrazia, in cui a scegliere sono comunque gli organismi deputati allo scopo. Certo non va bene nemmeno così! E’ giusto che ad ogni fine mandato il parlamentare si presenti nel collegio dove è stato eletto e dica quello che ha fatto per quella Regione e/o quello che ha fatto per il Paese. Sulla base dei fatti i cittadini-elettori decideranno se mandarlo a casa o rieleggerlo. Si dice che la coerenza, così come la riconoscenza, in politica non esiste e se esiste è un difetto da cui rifuggire rapidamente. Può essere, ma è indubbio che nello stesso momento non si possono sostenere due verità contrapposte. Il Presidente della Giunta Regionale calabrese vorrebbe mutuare la legge elettorale nazionale trasferendola alla Regione Calabria. Orbene il Partito di Casini sarebbe determinante per la realizzazione di un simile scellerato disegno. Con la scusa che c’è la ‘ndrangheta, e ovviamente c’è, aboliamo la democrazia. Mi sembra veramente un po’ troppo! Dica ora l’on. Casini, visti i più che ottimi rapporti che l'Udc calabrese ha con il Pdl, cosa ne pensa di un simile perverso disegno. |